29.8.10

PAZIENTE PATENTE PENITENTE II° tempo


Detto questo veniamo alla fase centrale.
Recommi per l’ultimo incontro (2009) ad espletare le prime funzioni burocratiche (pagamento versamenti, acquisto marche da bollo e consegna della domanda di prenotazione per la visita finale alla Commissione Medica) e venni redarguito con mediocre gentilezza dall’impiegata di turno, malgrado i miei splendidi, irresistibili sorrisi:
“Come mai sono quasi due anni che non rinnova la patente..?!”
“Beh, signorina, non ho avuto 650 € da spostare in tranquillità in quest’ultimo periodo…”
“Ma come, non sa che può fare l’esame tossicologico del capelli che costa 1/3 delle urine al SERT..? Andrebbe a pagare poco meno di 150 € per un esame che da solo le costa 450… e non andrebbe 8 volte al SERT ma ne basterebbe una. Solo che col capello le vanno a vedere gli ultimi 6 mesi di presunti consumi di sostanze stupefacenti (1 cm.= 1 mese), non so… faccia lei…”
“Questa è una bella novità..! Nessuno me lo aveva mai detto, il vostro ufficio non ha un telefono ed avere informazioni non è semplice…”
“Non è colpa nostra, il sistema è questo. Comunque se le interessa lo dovrà fare a Milano o a Pavia in Istituti Tossicologici abilitati e scelti da noi, ecco gli indirizzi e i telefoni”
“Benissimo, grazie mille, farò senz’altro così

Galvanizzato dalla svolta in saldo andai all’ASL a prenotare (e pagare) le restanti visite di rito e telefonai a Milano per fissare l’esame del capello. Tutto a posto, gentilissimi.
Ora toccava di telefonare al SERT di zona per fissare gli appuntamenti del sangue e con lo psichiatra (la neurologica non serviva più, l’havevan tolta per le sostanze stupefacenti).
Pronti..? Via.
“Pronto, buongiorno. Vorrei prenotare le visite per il rinnovo della patente. Sono quelle per le sostanze psicotrope, ma solo il sangue e la psichiatrica che al posto delle urine vado a fare l’esame del capello a Milano che mi costa meno”
“Va bene, lei è il signor..?”
“Pinco Pallo, dovrei essere già nel vostro archivio”
“Allora, per il sangue le darei martedì prossimo alle 8.30 e per la psichiatrica mi deve dire lei quando ha pronto l’esito del capello che deve portare al medico da noi altrimenti non può farle la visita”
“Ma veramente a Milano mi hanno detto che i risultati li spediscono direttamente alla Commissione Patenti, come fanno di solito…”
“Non è possibile, lo psichiatra deve vedere i risultati per farle la visita”
“Boh, vabbè… allora provo a ritelefonare a Milano e chiedo se è possibile fare come dice lei”
“Arrivederci, buongiorno”

Richiamo Milano.
“Pronto, buongiorno, sono etc. etc. etc… volevo sapere se è possibile spedire una copia dei risultati dell’esame al mio SERT di zona perché la signorina mi dice che non possono farmi la visita psichiatrica”
“Guardi, non l’abbiamo mai fatto ma se ci porta una richiesta scritta del SERT li mandiamo anche a loro”
“Ok, grazie, ritelefono al SERT e faccio tutto. Molto gentile, arrivederci”
“S’immagini, arrivederci”

SERT.
“Pronto, buongiorno, sono quello di prima che etc. etc. etc… Ho chiamato Milano e mi dicono che se mi fate una richiesta scritta che io gli porto quando vado a fare l’esame, vi possono mandare il referto medico anche a voi per la psichiatrica”
“Ma figuriamoci se noi facciamo una richiesta scritta per un privato che non abbiamo neanche visto in faccia, potrebbe essere chiunque..!”
“E allora mi dica lei come fare signorina. A Milano mi hanno detto così…”
“Veramente è un problema suo, noi non facciamo richieste per nessuno”
“Ma scusi… non sarà mica la prima volta che uno fa l’esame del capello fuori Genova e poi viene da voi…”
“Non so cosa dirle, aspetti che chiedo al medico… (attesa) Va bene, ha detto che segnerà sulla relazione che le ha fatto la visita senza poter controllare l’esito del capello e se la vedrà lei con la Commissione Patenti”
“Beh, come le dicevo io…”
“Facciamo il 22 luglio alle 11.00, le va bene..?”
“Si, bene”
“Grazie, arrivederci”

E rieccoci dalla Commisione Medica finale, dopo l’ennesima fila coi numerini, dinanzi alla segretaria di preludio alla visita.
Ella, nel controllare tutti i documenti da me prodotti mi gela rivelando che (per la prima volta in assoluto nella storia del suo segretariato) i risultati della tossicologica del capello non erano mai giunti a destinazione… e cioè sulla loro scrivania.
“Di sicuro senza di quelli non le ridaranno la patente (con fare spocchioso…), dovrà tornare un’altra volta. Ma si metta in fila che ne discuterà direttamente con la Commissione e vedrà cosa le dicono…”
Smadonnando in sordina le varietà Mariane a disposizione, attesi il mio turno nell’ennesima sala d’aspetto, per scoprire, una volta davanti ai medici, che le analisi di Milano erano invece arrivate.
Finalmente, dopo una decade, non sarei stato più un tossico, ero guarito per sempre..?
Guardando le analisi del sangue, il Medico Presidente di Commissione più abbronzato del pianeta fece un’aria e disse:
“Lei beve..?”
“Direi di no dottore. A pasto ogni tanto, normalmente…”
“Dai valori del sangue risulta una soglia alcoolica superiore di 0,1 alla soglia di tolleranza”
“Mah, sarà un caso. Avrò bevuto un aperitivo la sera prima delle analisi. Non sapevo che ci sarebbe stato problema”
“Qui parla chiaro. Lei beve”
“Dottore, io sono qui per gli spinelli, non per l’alcool… E poi mica stavo guidando..!”
“Questo non importa. Per la droga è a posto, non deve più ripetere gli esami. Le rinnovo il documento per un anno, poi tornerà qui con nuove analisi del sangue”
“Ma come, è dal ’97 che son dietro per le cannette e adesso l’alcool..?”
“Appunto, con la droga è a posto. Lei non beva, venga col sangue pulito e chiudiamo la pratica”
L’intera Commissione era agghiacciata dalla sentenza. Tutti con gli occhi bassi su fogli qualsiasi. Omertosi nell’abituale silenzio. Doveva finire quel giorno. Prona frustrazione.
Adesso ero un alcolizzato.

Lemme lemme, passò l’anno alcolemico e mi preparai all’ennesimo salasso.
Di modesta entità, devo dire, ma pur sempre un esborso di 140 € tra bolli, versamenti su C/C, analisi del sangue e visita alcologica.
Ecco la novità del caso: la visita alcologica con l’ennesimo psic.
Trattasi di compilazione di un paio di A4 con una quindicina di domande su cui va segnato SI o NO.
Un quiz da 40 e passa… con domande tipo:
“La mattina appena sveglio beve? Se la risposta è SI specificare cosa”.
Anche stavolta una bella presa per il culo a danno del sottoscritto (ma forse a qualche marcione alcolizzato servirà, no..?).
Durante il prelievo nella nuova sede del SERT, una (stranamente) premurosa dottoressa mi spiega:
“Con le analisi del sangue andiamo a ricercare un enzima prodotto dal fegato che rivela il consumo di alcool di un mese con una media matematica”.
Vero a metà. L’analisi considera e riassume le ultime tre settimane di eventuali follie alcoliche.
La premura della vampira era quella di massimizzare l’evento e incutere la solita, cara inadeguatezza alla vita.

Giungo in Commissione Medica con i soliti iter spaziotemporali dilatati.
Guardano i fogli mentre mi esibisco nella spartana visita oculistica della lettura delle letterine coprendo l’occhio. Il sinistro è calato di due decimi..!
Cazzo, ora mi diranno di tornare con gli occhiali..?
Il bronzeo Presidente emette sentenza definitiva:
“Tutto a posto. Lei è libero”.

24.8.10

PAZIENTE PATENTE PENITENTE I° Tempo


A psychotronic social sick experience


Di questi tempi ostinati e contrari al cittadino, vi sarà utile sapere (attraverso la mia modesta esperienza) di come le circensi leggi nazionali siano pensate ad hoc per garantire entrate continue nelle ingorde casse statali. Leggi create e peggiorate da ogni governo (salvo minimi contentini per far bella figura) e dalle colpevoli, allegoriche classi politiche di qualsivoglia colore.

Correva l’anno 1997, 27 primavere sul magro groppone, lughi capelli ricci ed aria frizzantina.
Venivo pizzicato per ben 2 volte, da unità cinofile di pattuglia nelle stazioni ferroviarie, con in tasca rispettivamente: una cannetta scarsa di erba (la prima volta) ed una di hascish (la seconda).
Quantità irrisorie, tanto da suscitare l’ilarità degli sceriffi che mi pinzarono, ma bastanti per inaugurare un moto perpetuo che perdurò fino al 2010, tredici anni dopo.

Premesso che mi colsero mentre camminavo e non alla guida della mia vespetta 125 color Diabolik, mi venne comunque ritirata (dopo il tradizionale, obbligatorio incontro/scontro con un assistente sociale obesa ed ottusa) la patente B per 30 giorni, perché sprovvisto al momento di un valido documento d’identità alternativo da dare in ostaggio.
Passarono le settimane, i mesi, con ovvio ritorno del maltolto et normale esistenza stradale finchè un giorno qualunque mi arrivò una sintetica comunicazione della Motorizzazione Civile che “preoccupandosi della mia condizione di salute psicofisica” mi obbligava ad una serie di esami tossicologici e non, tutti a mio carico, pena la sospensione ad vitam del documento di guida.

Non c’era ancora l’Euro e per la modica somma di 750/800milalire dovetti esibirmi in:

1 – Esame Tossicologico delle urine (il più costoso della rosa “proposta”) presso il SERT di zona (i Servizi per le Tossicodipendenze [SerT] sono servizi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale dedicati alla cura, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi conseguenti all'abuso di sostanze stupefacenti, droghe o alcool), in parole povere 8 pisciate davanti alle telecamere di un angusto cesso puzzolente in compagnia di arzilli eroinomani, nell’arco di un mese (2 alla settimana)… e trattato a sputi in faccia dal personale della pubblica struttura.
2 – Esame Psichiatrico, ancora presso il SERT, nelle mani di deliranti dottoresse con lo scopo di farti sentire un minorato mentale o comunque un Alex qualunque da correggere e su cui trovare una patologia a tutti i costi, con o senza Cura Ludovico.
Mi giudicarono subnormale perché non rispondevo ai quesiti secondo il percorso mentale da loro deciso per i pazienti “normodotati”. Mi fecero ripetere l’esame evolvendo con quello famoso del “Cosa vedi nelle macchie speculari?” (Test di Rorschach).
Ebbene, mi sforzai per farli contenti, di vederci qualcosa, tra cui: cammelli, farfalle, vagine e cazzi di svariate forme… confermando con ciò il mio conclamato stato di subnormale.
3 – Esame Neurologico dove ti controllano i riflessi del ginocchio ed altre baggianate da stregone come nei cartoni animati e nelle comiche in bianco&nero.
4 – Esame del sangue, Transaminasi ed altre finezze ematiche

Una bella perdita di tempo e danaro in cambio di agghiacciante inciviltà (frutto della democrazia moderna), atta ad annullare la volontà del “paziente” cercando di dimostrarne l’inadeguatezza sociale. Trattamento infame ed avvilente che auguro a tutti i Vip, Politici e Medici che assumono sostanze psicotrope, indisturbati, da sempre.
Ma non divaghiamo con inutile veleno.

Una volta dinanzi alla Commissione Medica Patenti per la visita finale, mi venne prospettato l’andazzo dei due lustri a venire: il documento di guida mi sarebbe stato restituito con validità di un anno con gentile “invito” a ripetere la lunga trafila dopo undici mesi.
Poi mi verrebbe rinnovato per due anni, poi per quattro ed alfin per dieci decretando con successo la fine della terapia correttiva, Amen.
Sempre pagando, s’intende.

Non mi dilungherò a raccontarvi tutte le varie visite, vi basti sapere che, all’oggi, sono cambiati i volti degli inquisitori, snellite alcune complicazioni burocratiche, ma non il trattamento psicosociale.
A conti fatti nell’arco di sette anni avrei portato a termine il cammino di redenzione ma ne sono passati dieci… Come mai..?
Forse che da quel povero tossicofilo drogato di merda quale ero, preferivo strafarmi l’impossibile anziché esser ligio e sano come un onesto cittadino..? Nossignori.
Nel frattempo avevo messo su famiglia ed essendo formalmente un autore di fumetti/musicista spiantato, non sempre ho avuto a disposizione una milionata (di lire che col cambio di moneta son divenuti 500/650 €) da buttare nel cesso del SERT e nelle casse degli organi preposti.
Sovente ho atteso anche un’anno e mezzo prima di permettermi il lusso di poter ricircolare sull’asfalto nazionale.


(Continua e finisce nel prossimo post..!)

21.8.10

CONTENITORE E CONTENUTO


Alla domanda "Perchè una scatola?", l'uomo rispose.
"La sua casa è una scatola.
Una scatola con le ruote è la sua macchina, lì dentro va al lavoro, lì dentro torna a casa.
Dentro casa sta seduto a fissare per ore una scatola che le erode l'anima, mentre la scatola per il suo corpo, inevitabilmente, avvizzisce e poi muore.
Dopodichè viene posto nella scatola definitiva dove lentamente si decompone.
Lo consideri uno stato temporaneo dell'essere."

8.8.10

SAGRA E PROFANO



Continuiamo a parlare di situazioni culturali e popolari.

Anche le feste paesane, le cosiddette sagre, possono dire la loro sulla deriva italiota.
La musica che somministrano ai servi della gleba è della peggior specie in circolazione.

Le "Orchestre Spettacolo" hanno ben poco di orchestrale ed ancor meno di spettacolare.
Al solito agghindati alla moda space degli anni'80 (e non vi parlo delle pettinature) come i fratelli poveri dei Rockets con annesso zoccolone di generose forme ai cori e voce, suonano in playback (la maggior parte delle volte) le peggiori canzoni della nostra cultura musicale.
Si, è vero, gli zombie ballano tutto, non si curano della proposta, la fagocitano e basta.
Ed anche dire che ballano sono parole grosse...

Questo non va bene, anche questa proposta NON culturale fa danni alle menti già vessate e precarie per i cazzi loro del pubblico pagante et penitente.
Ma anche i più biechi maestri marchettari devono sbarcare il lunario, anche fingendo di suonare e continuando a fare del male.
Nessuno se ne accorge perchè educato a credere che sia bello così, che sia persino divertente.
Anzi, ben felici di pagare 8 o 9 euro per una porzione scarsa di trippa e fagioli, servita in un precario piatto di plastica da paffute volontarie over '50, e bere un vino di merda fino allo svenimento sui prati circostanti.

Non per niente l'origine della sagra parla chiaro...

"Il termine sagra ha origine latina, di derivazione dall'aggettivo sacrum ("sacro").
Similarmente, l'origine del termine festa è latina: viene da festum ("ricorrenza sacra", al plurale festa), che appartiene allo stesso ceppo semantico di feriae ("tempo festivo"). La sagra si connota infatti innanzitutto per la dimensione religiosa; le sagre erano innanzitutto dei momenti di comunione tra uomini e sacro.
Le feste popolari dell'antichità venivano celebrate davanti ai templi o, in epoca cristiana, alle chiese (da cui deriva il termine sagrato delle chiese ).
Questo rito simbolico originario rimane come traccia anche oggi nelle diverse sagre gastronomiche che ruotano attorno ad un piatto tradizionale regionale o locale".

Buona perdita di coscienza a tutti dunque, nelle varie sagre di paese che proliferano in questa bella stagione, nella nostra meravigliosa penisola.
E ballate eh, mi raccomando.
Via con la Macarena...

1.8.10

FESSA SPIAGGIA, FESSO MARE



Agosto.
Riflessioni sul pedalò.
Mirando l'orizzonte a destra ed i monti a sinistra.
Ebbene si, mi son concesso, dopo 10 giorni di disegno quotidiano, una giornata di mare da mattina a sera, per ricaricare le batterie e stare con le palle a mollo, in lenta osservazione della fauna umana circostante.
Ma...

cari amici, mi duole dirlo ma l'itaGLIa non farà progressi culturali per almeno altri 50/60 anni come minimo.

Il motivo più importante lo conoscete già ed è la monarchia del Vaticano (o meglio VatiCappio) che fa il bello ed il cattivo tempo con qualsivoglia governucolo della nostra ridente (si fa per dire) penisola.
Va bene, sono tutti assuefatti, d'altronde c'è ancora chi si segna davanti alle porte crociate, chi li difende anzichè vomitargli sul sagrato, chi crede che siano disinteressati al danaro ed ai bambini.
Ma non era questo il punto.

Lo sconcerto mi arriva dall'ostinazione popolare verso letture inutili e dannose, magari solo perchè te li regalano in allegato ai quotidiani o perchè costa solo un euro, tanto per leggere qualcosa.
NOOOOOOOOOO..!!!
Ste robaccie sono carta straccia, lavorano subdolamente a livello latente le povere menti già rimbambite dal video di regime.
Finchè la gente continuerà a portarsi in spiaggia rivistucole idiote ed ipnotiche come Oggi, Panorama, Max, Chi, Di più, Gente, Topolino, Novella 2000, Eva 3000, Cosmopolitan e Donna moderna, anzichè cose più sensate come Caballero, Le Ore e Lesbo mese, la cultura sarà sempre e solo un ricordo degli anni '60.
Piuttosto è meglio un evasivo Diabolik o un giallo da ombrellone.

Che gliene fregherà mai alla gente dei nipoti del Presydente?
E delle chiappe di Belen, no ma dico, Belen..!?
E della solitudine della Hunziker?
E del calciatore sovrappeso?
E dei gusti sessuali di Giorgcluney?
E del tronista di 'sta minchia?
E di Padrepyo?

Eppure sono le uniche cose che pare diano senso al paese dagli anni '80.