29.5.10

METEORA BONAVENTURA


Un'altra delle cosine bizzarre che accadono (sono accadute ed ancora accadranno chissà ancora per quante volte...) nella meravilleuse citè de Genes è il modestissimo trattamento che ha avuto una piccolissima mostra sul Sig. Bonaventura di Sergio Tofano al Palazzo Ducale.

Ebbene, quella mattina a palazzo ci passo per caso, nell'atrio noto una sagoma di Bonaventura et bassotto, seguo una freccia che mi porta in una stanzina (ina) ove alcuni omini diretti da una femmina, stavano terminando l'allestimento della succitata mostrina (ina ina).
Mi affaccio oltre la porta a vetro.
Dialogo minimale:
"La mostra non è ancora aperta, stiamo finendo di allestire..."
mi fa la femmina come per allontanare l'ennesimo rompicoglioni (in effetti è proprio un lavoraccio dirigere un'allestimento di uno stanzino senza muovere un dito... eh?).
Me ne fotto allegramente ed osservo (sempre affacciato alla porta come un topo) velocemente le pareti (già allestite...) e 4 mini teche con oggetti.
V'erano alcuni originali, pagine del Corriere dei Piccoli, il costume di scena del Bonaventura teatrale più oggettistica varia.
Terminata la breve scansione mi volgo alla femmina sorridendo con la miglior faccia di culo e dico:
"Ma c'è una mostra di Bonaventura, non lo sapevo, che bello, ma quanto dura?"
"Inaugura oggi alle diciassette e dura per cinque giorni"
"Cinque giorni..?????????????!!!!!!!!!!!!"

Ecco, vengo al punto, una mostra che dura cinque giorni.
Cosa la fate a fare una mostra che dura cinque giorni..!!!???
Niente da fare.
Qui l'andazzo è questo.
E mi fermo qui... voi potrete ben immaginare cosa potrei partorire ma... a che pro..?

26.5.10

ALBERT DOCET


« Per me, la parola Dio non è niente di più che un'espressione e un prodotto dell'umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un'incarnazione delle superstizioni più infantili »

A. Einstein

23.5.10

GENOVA MESCHINA SUO MALGRADO


Sarebbe stato stupido non partecipare al Comicsday.

Una giornata di sensibilizzazione popolare nazionale verso il medium fumetto, entro i cui confini mi batto e mi arrangio.
A prescindere dalle polemiche che ci sono state (e che seguiranno ancora chissà per quanto) per bocca di chi ama fare discorsi anzichè agire (vedi la fine che ha fatto la sinistra italiana) e di cui francamente mi importa 'na sega nulla, il Comicsday è stato un fatto concreto.
Fatto che, a Genova, non ha interessato nessuno (6 partecipanti al mio evento sono nulla, 8 partecipanti all'evento con Carlo Chendi a Rapallo sono nulla al quadrato).

Ma questa, amici cari, è la LIGURIA©, terra aspra, diffidente, ingrata e miope, che viene apprezzata solo da chi ci viene in vacanza per stare tranquillo e sguazzare nel nulla (vedi la riviera, invasa da ultravegliardi e bigottissime famiglie devote al videopensiero ed alla Madonnina del Gazzo) ma incoltivabile per chi ci vive.
Fate attenzione però, io STO PARLANDO DEGLI UMANI SISTEMI CHE LA DIMORANO, NON DELLA MERAVIGLIA URBANA CHE MI è INDISPENSABILE OGNI GIORNO.
Nonstante le moderne tecniche ortofrutticole, non si riesce a far germogliare qualcosa che abbia una parvenza di ben fatto, manco l'ortica. Ancorchè ci si riesca (una volta ogni 10 anni potrebbe accadere) si diventa nudi bersagli della leggendaria velenossissima critica dei GGGenovesi invidiosi (disturbati nel loro sonnambulismo da qualcuno che fa qualcosa oltre la linea d'orizzonte del loro naso).
Qualcuno dirà: "Non è vero, io ho organizzato questo, e poi quella li ha organizzato quell'altro".
Sapete meglio di me che quelli che hanno in mano le manifestazioni (e a cui arrivano i soldi per farle) sono i soliti noti (e soprattutto le solite note) del quartierino, amici di assessori d'occasione, protetti della sindaco, etc etc...
Genova è in mano ai sinistri della sinistra ed all'Opus Dei (vi ricordo che qui sono di casa Bertone e Bagnasco...).
Siamo in Italia e sappiamo TUTTI benissimo come funzionano queste dinamiche malate.
Quelli che riescono ad accaparrarsi la grana per creare grandi cagat eventi, riescono solo perchè lo hanno messo nel cul... hanno ottime capacità e lo meritano perchè str... aordinari esseri umani.
L'assessore (o chi per esso) finge un'iniziale entusiasmo a qualsivoglia progetto, poi, dopo mesi (che devono obbligatoriamente trascorrere perchè egli è uomo impegnato a scaldare cellulari con l'orecchio), comincia a non rispondere alle chiamate, a farsi negare, etc etc.

Ho tentato molte volte (nei 18 anni che vivo qui) ad organizzare qualcosina ma ho alfin dedotto che non gliene frega un cazzo a nessuno, tantomeno alla gente comune che non si interessa a nulla se non ai propri affari, umani o economici che siano.

Qui manca la scintilla creativa popolare e nelle alte sfere (non per niente da qui sono usciti cantautori piagnoni ed alcolizzati e cinici comici d'intelligente, talvolta, perfidia), la perpetua proposta delle solite cose (la Resistenza è diventata, oggettivamente, come vedere Amici della De Filippi ogni anno) accompagnata dalla grave carenza di servizi alla cittadinanza (e al turista) sul groppone.

Ma un'altra finezza mi preme donarvi.
Mentre si organizzava l'evento Comicsday al Berio Caffè, un caro amico si è occupato (tra le altre cose, anche economiche), con la sua agenzia di comunicazione, di rompere i coglioni alle sedi locali dei quotidiani per ottenere articoli et spazi pubblicitari nelle solite pagine del "cosa succede in città".
Molto bene.
Siamo usciti con un quindici righe su Repubblica per ben tre giorni consecutivi ma sul famoso GIORNALE DEI LIGURI Il Secolo XIX manco l'ombra. Perche mai???
Siamo brutti?
Ci puzzano i piedi?
Picchiamo le vecchie?
Traffichiamo bambini nelle cattedrali?
Niente di tutto questo signori miei.
Il fatto è che secondo la logica del moderno giornalismo commerciale (e stronzo), se Repubblica da la notizia prima del Secolo XIX, allora si offendono e non ti pubblicano neanche un necrologio.
Lorsignori vogliono l'esclusiva.
Non sono mica un quotidiano che (essendo regionale per natura) offre o si sforza di offrire alla cittadinanza che li legge al bar tutti i giorni, un servizio di cronaca capillare di eventi sul territorio.
Macchè... Fanno i fighi.
Fanno buoni e cattivi.
Se ne fottono dell'etica.
Proprio per questo sono inutili, e di conseguenza sono anche il quotidiano più letto della Liguria. E ho detto tutto...
Veniteci in vacanza in Liguria eh...?
Mi raccomando.

PS - Come piccola chiosa mi preme citare una frase del mio amico Giovanni:
"Magari quando saremo morti qualcuno si vanterà che eravamo liguri!"

18.5.10

COMICS DAY 2010 A GENOVA


Ebbene si, anche a Genova, la città vecchia ma anche morta (...), qualcosa si muove.
Potremmo parlare del paradossale e distorta attenzione che questa città dedica ai fumetti (cioè zero), del perchè e del percome, ma sarebbe un monologo talmente triste e angosciante che ve lo risparmio...

Dicevamo, il Comics Day a Genova, precisamente al Berio Cafè, l'allegro bar della Biblioteca Berio che pullula ad ogni ora di giovinetti, fie e uomini di mezza età.

Da oggi (e per un mese intero), entrando nel locale, oltre che prendere caffè, Averna e stracchino a pranzo, potrete godere di sane e raffinate letture da seduti o stando in piedi (ostruendo il passaggio alle cameriere al lavoro).
Letture nutrienti e soprattutto GRATUITE, poichè troverete appese nell'aere numerosi albetti di PASOL, personaggio che qualcuno già conosce e che qualcuno avrà l'occasione di scoprire.

A scanso di equivoci, tutti gli albi appesi, riportano la scritta PER ADULTI... quelli più pornografico/anticattolici e a rischio di querele et denunce: PER ADULTI ATEI E RAZIONALISTI.



Ma non è tutto qui...
Ivi troverete anche una mostra (sempre appesa in aria, vedi foto) di varie guest del comicdom internazionale con le loro personali interpretazioni del personaggio.

Ed ancora nella giornata di venerdì 21 alle 17.00 (il Comics Day, appunto...) la presentazione di PASOLIK - L'inafferrabile criminaglio con me medesimo in persona, una personale di disegni originali di Giovanni Talami (disegnatore Bonelli e molto altro) sull'Abate Berio (testimonial del Berio cafè) e dulcis in fundo un ricco BUFFET di FUMETTI A 1 EURO proposti dalla fumetteria del centrostorico COMICS PARADE del nostro amico Enrico.

Che dire di più...
Accorri numeroso

7.5.10

PASSATO, PRESENTE, FUTURO...


Il necessario recupero dei grandi autori del fumetto non è immune da tremenda, banale malinconia del passato.
Storie e pagine che galleggiano in uno stato insensato di emarginazione culturale, che mi ostino a voler rileggere.
Tengo i piedi per terra, crollano i castelli in aria, sono nel 2010. Quell’epoca non esiste più, è passata, come una lente sporca e sfocata, come guardare da un cannocchiale al rovescio, non posso toccarla, la macchina del tempo è settata su rotta futuro, irreversibile. Allora ricordo: nobile magnifica nostalgia di nevrosi squilibrate, beate sobrie miserie di consapevoli umanissime solitudini, che parificate all’oggi sono nitida norma esistenziale nel sempreverde Belpaese di Bengodi… nello stivale dei disperati. E come se ancora non bastasse, il tempo non ha pietà, mi dirada i capelli.
L’umano moderno ha la memoria riscrivibile, in continuo aggiornamento. La memoria storica è custodita dai vecchi, che in tempi naturali appassiscono e si dissolvono nell’eternità, questo è un problema. Mantenere esatta la verità, esserne i guardiani, è una missione, un dovere civile. Da chi di dovere non lo pretendo più da svariati decenni, ognuno “democraticamente” impegnato ad aggiornare e convincere gli altri con la propria, opinabile, versione dei fatti. Le profezie fantascientifiche e fantapolitiche sono, oggi, realtà. Spesso leggo o ascolto incredulo le parole di (sopravvalutati) colleghi che declamano secondo i propri comodi (e dei loro amichetti) per esigenze economiche? Solitudine? Anomia? Credibili e ufficiali grazie ad un ereditato sistema di amplificazione nazionale: mostre, giornali, cataloghi.
Molti “bevono” le loro proposte e le trovano dissetanti, altri che “sanno” fanno finta di niente, ma far finta di niente non va bene, il silenzio assenso è una vergogna. La memoria è un amore sfuggente (amor proprio?): ci sono i monogami e i poligami, quelli più giovani e plasmabili li chiameremo Origami. La mente collettiva è una fiera campionaria, ogni stand propone la sua visione, vero o falso non è importante per chi vende, di frequente neanche per chi acquista.
Cercare verità costa fatica, molto più semplice arrivare allo scaffale più basso che prendere la scala.

3.5.10

NAPULE MILLE CULURE


Ritorno dal Comicon di Napoli.

Piacevole è stato ritrovarsi a Castel S. Elmo, notevole cornice scenografica della manifestazione.
28 gradi, un preludio estivo a tratti afoso e ben lontano dal clima che ancora ci accompagna al Nord.
Pochina l'affluenza nei tre giorni ad esclusione del sabato, diciamo che nell'inutile domenica i corridoi del castello erano semideserti e si sarebbe potuto sbaraccare già alle 15... avrà avuto senso scindere la mostra mercato in due sedi lontane tra loro?
Sono sicuro che molta gente che è stata alla Mostra d'Oltremare (ove si trovavano Panini, Planeta, videogiochi et fumetterie & gadget) non sia poi salita al castello...

Ma tant'è che a Napoli ci si ritrova con una calma rispetto alle altre manifestazioni dello stivale.

Pasolik ha avuto un'ottima accoglienza, oltre le mie aspettative, d'altronde con Diabolik di mezzo è difficile sbagliare il colpo!
Anche Pugaciòff continua ad allargare i cuori nostalgici di lettori vecchi e nuovi, un lavoro di riproposta lento ma costante che a lungo raggio sta dando i risultati auspicati.
E qualcosa di nuovo si profila all'orizzonteff...

Miei indispensabili compagni di notti e serate sono stati Michele Ginevra, gli amichini Daniele Caluri ed Emiliano Pagani, il buon Davide Barzi e varie umanità di passaggio tra pizze, babà, cocktail e birrette varie.
Respirando un'aria spensierata, osservando la femminile morbidezza delle donne partenopee, passeggiando con serene liberatorie digestioni a tutto volume et nottune risate e peti selvaggi come vangelo di Don Zauker impone.

Una sfacchinata ma ne è valsa la pena.
Non avevo dubbi.