31.5.11

ZAGOR ONE


Zagor lo leggevo da piccino.
Za-gor-te-nay.
Un uomo vestito anni '70, ostinatamente ancora oggi, con una casacca che gli ho sempre invidiato.
Jeans stretti, stivalazza, maglia aderente, pistola e mostri..!
Sorvoliamo su Cico.
Cmq molto meglio di Tex, altro che...

Ho nitide rimembranze di una stalla abruzzese (ove solevo passare i mesi estivi), sprofondato nella paglia odorosa, a leggere lo spirito con la scure e Mister No di Comparuccio Franco, il figlio della Tucclana.
Giorni non sospetti, giorni spensierati a fare un cazzo.
A leggere un fumetto d'avventura scanzonata con venature horror.
Horror, non fantasy.
Si, perchè il fantasy non lo digerisco per nulla.
Non amo il signore degli anelli.
Preferisco Conan il barbaro, sword and sorcery.
Ma vabbè, son gusti personali.
Quando Zagor prendeva una piega fantasy passavo ad altri albi.

La comparsa in edicola dello Zagorone, in un certo senso, mi ha fatto pensare che forse, magari, in prossimità dell'estate, in onore dei disegni epici del Maestro Gallieno Ferri, avrei potuto acquistarlo e leggerlo seduto all'ombra di un albero, in onore alla nostalgia fanciullesca che amo coccolare, di tanto in tanto.
Perderci un'oretta scarsa in odor di malinconia.
Insomma, il personaggio compie 50 anni, vuoi che non abbiano fatto un'operazione in stile classico per riacchiappare (e accontentare) i vecchi lettori..?

E invece...

La copertina mi garba, bella potente, un solido, classico Ferri G.
Con colori belli acidelli e tanto nero.
Mi ispira...
Poi lo sfoglio e non è Gallieno il disegnatore.
Disegni con pochi neri, essenziali, quasi ligne claire, boh... roba mollina.
E poi draghi, draghi, draghi...
Che merda.
Per il modico prezzo di 7 euro..?
Una mazzata clamorosa al portafoglio per una storia di Zagor coi draghi e la gente con le orecchie a punta..?

No grazie.
Magari piace ai ragazzetti, ma... tenetevelo pure.

23.5.11

YETI (recensione minimale)


Non è che avendo smesso di fumare sono più intollerante di prima, anzi.
Ma...

mi è capitato di leggere un fumetto (si, basta riempirsi la bocca con la frocissima parola GRAPHIC NOVEL..!!!) che oltre ad aver vinto premi, pare molto apprezzato tra gli addetti ai lavori.

Cercherò di non essere volgare...

Titolo: YETI di Alessandro Tota.

Tempo di lettura 20 minuti scarsi.
No, non mi sono soffermato a guardare i disegni, non mi sembrava il caso.

La storia (d'amore sussurrato) è in linea con la tradizionale produzione Coconino.
Tutta sospiri, amore negato, tempi sospesi, interiorizzazioni, femminilità, zero azione, zero svacco, zero divertimento.

Ovviamente verso la fine del libro, si mette pure a piovere (in alternativa editoriale sarebbero cadute delle foglie secche...).

Insomma va di moda 'sta roba tra gli intellettuali del comicdom itaGLIano.
Autori itaGLIani che scimmiottano i cugini francesi...

Si, lo Yeti è graficamente carino, di derivazione minimal manga, che sembra un big-babol gigante.
Ma non mi basta.
Ho finito il libro col nervoso.



Scusami Alessandro, la tua opera, che hai composto in quel di Parigi, probabilmente ispirato come non mai, non mi è proprio piaciuta.
Questa ItaGLIa non la capisco mica più.
Ma è colpa mia (mi ripeto) che sono un povero stronzo ignorante senza sentimenti.

Non me ne volere.

5.5.11

SEGHE E NEBULOSE



Eh si,
col tempo ho perso la passione al blog.
Anzi,
mi sembra sempre più
un onanismo schizoide pressochè inutile.
Coccolare l'ego fa più male che bene.

Oltre ad essere, in parte, una perdita di tempo.

Quindi è tanto che non sputo veleno su quello o quell'altro.
Perchè m'importaunasega.
C'è qualcosa che non mi quaglia.

Questo blog (e la maggior parte di essi) tratta d'opinioni personali, di cazzi privati, di considerazioni non indispensabili.
Non è informativo di nulla (a differenza invece del blog dell'amico Luca Boschi che è divulgativo con un pizzico d'opinione leggera), se non del mio opinabile punto di vista.

Trovo più sensato aprire uno spazio diverso, una diversa struttura d'opinione,
magari sempre in forma di blog ove scannarsi,
ma dove non sia l'autore a farsi le pippe, bensì un personaggio di fantasia che rappresenti un modus, una categoria ben definita.
Come fanno gli amici di Don Zauker, ad esempio.

E poi creare un piccolo scandalo che sennò non ti caca nessuno.

Insomma, qualcosa di più mirato.
E qualcosa ho in mente.

Qualcosa di offensivo, di feroce, di pugnace, per l'aberrata percezione nazional popolare.
Ma in realtà da ridere.
Solo che ultimamente la capacità di ridere del popolo padano si è affievolita parecchio.
E che ci vuoi fare, è un dato di fatto, bisogna andarci contro per forza.
Con megafoni belli potenti, altrochè.
Così è più facile che si offenda questo o quello, e che si crei quindi il caso mediatico.
Si, ci vuole qualcosa del genere.

Sto meditando il cosa e il come.
Si parlerebbe di attualità e fumetti.

E mi piacerebbe anche legarlo ad uno spettacolo.
Legarlo agli X-Nerd, a Pasol.
Alle donne.
Alla phynocchieria.
Al bigottismo qualunquista.

Quando..?
Boh.
Tempi strani.
Poche risposte.
Parecchie domande.
Alcune maledette aspettative, probabilmente da abbandonare.
Nulla bisogna desiderare.

Difficile esercizio.
Non impossibile.

Fiere del fumetto che non si capisce bene se funzionano o no.
Editori vecchi e nuovi che non si capisce bene se gliene frega o no degli autori e delle proposte che gli fai.
Lavoro che non si capisce bene se arriva o meno.
Beati e santi che non servono a un cazzo.

Adunque,
stampare roba nuova o prendersi un anno sabbatico..?
Preparare nuovi fumetti o mandare in culo tutti quanti e tornare a fare il barista..?
Sempre ammesso che a 40 anni trovi ancora qualcosa.

Poi, con un colpo di reni ed uno scatto d'orgoglio meridionale, mando in stampa il nuovo libro di Giorgio Rebuffi, quello sulla produzione di Reb per l'editore Bianconi negli anni '50, come promesso sul sito www.ottag.it (si, era in forse anche se diversamente annunciato...)
Grazie all'aiuto economico di amici vicini e sinceramente appassionati.

E comunque vada si va avanti.

Ah, poichè vi sarà indispensabile saperlo:
ho smesso di fumare da alcune settimane.
Quanto tempo si perde con le sigarette.
Parecchio.