12.2.14

BACI E ABBRACCI



Gentile signora Italia,
alfin giunse il momento del congedo dalle sue soleggiate e generose terre.

Certo, ne è passato di tempo da quando giovinetto muovevo timidi passi sui suoi verdi campi ma una delle cose che mi ha insegnato Genova, la città sita all'altezza dei suoi seni che mi ha formato duramente per oltre vent'anni, è la filosofia della non appartenenza, della partenza, del ritorno e della nuova ripartenza. 
Lo confesso, la mia fuga è premeditata. Da tempo organizzavo con la mia complice il concreto spostamento verso altri lidi ma la colpa non è sua, amata madrepatria, c'è qualcosa dentro che spinge l'umano verso un altrove. Un insieme di visioni, percezioni, mete, desideri, bisogni, circostanze e tutto il resto. 
Certo, bisogna dire che se gli ultimi trent'anni non l'avessero così offesa e martoriata forse sarei con lei rimasto fino alla fine dei giorni terreni, ma pare vi sia un ostinazione popolare che fa dell'offesa e del danno l'amaro pane quotidiano a cui la mia modesta persona rifiuta di assuefarsi.
No, non intendo ora tediarla con elenchi di cause, lacrime e argomenti tristanzuoli che già ben conosce, tuttavia le confesso dal profondo del cuore d'essere sinceramente rattristato di vederla così vessata e sola. 
Da parte mia ho cercato con i pochi mezzi a disposizione di contibuire (probabilmente in modo errato e spesso maldestro...) alla sua rinascita culturale ma ho fallito miseramente e me ne assumo le colpe. Avrei potuto fare di più e di meglio certamente ma questo è quanto è in un qual senso... non è poco.
Desidero ringraziare inoltre, mi permetta, tutte le anime affini e di valore con cui ho incrociato la via. Non sono tante, si contano sulle dita di tre mani, ma immenso è stato l'onore, il piacere, il privilegio d'aver con loro condiviso il vario e l'eventuale.
Sia ben chiaro, non ho alcuna rabbiosa intenzione di scomparir per sempre. Ancora mi permetterò il malinconico lusso di farle visita in speciali occasioni per alcuni giorni l'anno. Per onorare l'amicizia e la condivisione con gli amici più cari e continuare a coltivar ciò che di buono ho seminato negli anni,
i cui faticosi frutti paiono dolci e robusti.

La stringo caramente in un commosso abbraccio e la ringrazio.

Laca

P.S. Non sia gelosa signora mia, il paese dove vado a stare, dove ho scelto di vivere nei prossimi anni è citato addirittura nel nostro inno nazionale...!

19.7.13

UNA SERA QUALUNQUE





Torno a casa a piedi da un ennesimo concertino nell'ennesimo posto carino che è quasi l'una.

Guardo ancora Genova in una notte d'estate, le piazze stranamente vive di gente, me ne stupisco.
Un nutrito gruppo di sudamericani (qui c'è la più grande comunità di equadoriani d'Italia con pregi e difetti del caso...) di età variabile tra i 6 e i 60 anni giocano a pallavolo senza rete.
A 10 metri di distanza una manciata di umani dello Sri Lanka giocano a pallavolo anche loro ma con una rete legata ad un albero e al palo della luce.
In un bar 50 metri più in là addirittura una trentina di persone dell'est Europa cazzeggiano con sette otto bambini tra gridolini, risa, birre, caffè, sigarette e sedie portate da casa perchè quelle del bar non bastavano.
Di italiani neanche l'ombra.
Di genovesi neanche a parlarne, ci mancherebbe altro, non hanno tempo da perdere, è venerdì.
Ma non pensiamo subito male, suvvia, potrebbero esserci anche validissimi motivi a causa dell'assenza d'italiche genti...
La replica del crossover tra Cesaroni e Don Matteo...?
Bruno Vespa con un inedito delittuoso plastico...?
Qualche partita di pallone...?
Politici che parlano di troie e troie che parlano di politici per convincere il popolo intero che lo stato di Pre Morte è necessario all'Italia, perchè l'Europa lo vuole...?
Nuove figure di merda internazionali da minimizzare, invidiare, assolvere...?
Infinite rassegne stampa di notizie fasulle, ipnotiche, calendarizzate alla perfezione da fior d'illusionisti...?
Un bel rosarione olimpionico del NuovissimoPapaCoraggioPiùBuonoDelMondo...?
Spiare gli extracomunitari da dietro le persiane misurando i decibel per poi chiamare gli sbirri e lamentarsi degli schiamazzi notturni...?
Bestemmiare impotenti e in lacrime...?
SanremoMissItaliaSerataPadrePioAlBanoComeEravamo da non perdere assolutamente...?

Ecco: come eravamo prima che ci mettessero in ginocchio...
Troppa fatica ricordare i bei tempi, meglio dimenticare.
Ma nuovi semi germogliano mentre vecchie passioni muoiono.
Con buona pace di chi si ostina a non voler capire che è impossibile possedere le vite degli altri.

27.6.13

PONTIFICARE



... o meglio: costruire ponti, annullare distanze, stringere collaborazioni, armonizzare energie, farsi forza a vicenda, improvvisare d'istinto, osservare navigazioni, essere ricettivi, disponibili e attenti al nuovo...
Perchè tutto sommato:


Ancora dissolvo recinti e certezze,
libero da mete, partenze e appartenenze,
cosciente che il luogo dove sempre vado sono io stesso.


E ancora mescolo le coordinate, 

indipendente da luoghi, beni e circostanze,
sicuro e appagato del viaggio,
a favore dell'ignoto e dell'incontro.



Lo gnomo italiano di Wroclaw sarà il primo rappresentante extra-polacco della comunità gnomesca della città (sono oltre 200). Tutto ciò diventa realtà grazie all'impavida costanza di Marcello Murgia (http://unitalianoawroclaw.blogspot.it/), all'intelligente generosità dei partecipanti alla raccolta fondi on line necessaria per la realizzazione della scultura ed alle mie progettazioni grafiche.
Ben 49 benefattori hanno permesso di raccogliere l'importo di 1600 eurini grazie al quale, all'inizio di Agosto, nascerà uno gnomo in ottone che simboleggi il meglio dell'italianità.
Certo, alcuni storceranno il naso perchè volevano il gesto della mano "a pigna", la Fiat 500 al posto della Vespa, la pizza anzichè gli spaghetti ma... non era possibile accontentare tutti.


Inanzitutto questa è WROCLAW 
detta anche la Venezia della Polonia



E questo un breve approfondimento storico sugli gnomi:

"Se siete stati a Wroclaw li avrete sicuramente visti. Queste piccole, innocue, mute creature sbucano ad ogni angolo di strada. Sono rappresentati nelle mansioni tipiche delle professioni piú comuni: c’è il muratore, il pompiere, il macellaio, il guardiano, la birraia, il postino, quello che offre un gelato, qualcun altro tiene un girasole.

Wroclaw è la cittá degli gnomi. Oltre ad essere una trovata originalissima e un potente strumento di marketing, queste simpatiche e spiritose sculture di bronzo hanno una storia precisa. Durante il periodo di piombo attraversato dalla Polonia negli anni Ottanta, infatti, i militanti di un movimento artistico surrealista underground, noto come Pomaranczowa Alternatywa (alternativa arancione), cominciarono a disegnare gnomi sui muri ogni qualvolta il regime comunista si affrettava a cancellare sugli stessi gli slogan e le scritte contro le autoritá. Gli gnomi acquistarono quindi immediatamente una valenza politica e diventarono un modo geniale per opporsi pacificamente ad una realtá quotidiana fatta di violenza e soprusi.

Nella Wroclaw di oggi, gli gnomi sono diventati una presenza che permette di visitare la cittá in un modo totalmente diverso. I piú piccoli ne vanno pazzi, i turisti vanno a caccia di gnomi con in mano cartine che ne segnalano la posizione, te li trovi davanti quando meno te l'aspetti e sono dei veri e propri punti d'incontro!"


Altresì orgoglioso di aver organizzato in armonia con l'amico Pier de "Il Pasto di Varsavia" (https://www.facebook.com/ilpasto.divarsavia?fref=ts) un piccolo live degli ANKAMAGRA (https://www.facebook.com/Ankamagra) per contribuire concretamente alla raccolta fondi sensibilizzando l'indolente inerte dormiveglia dei genovesi e delle loro rade risate a denti stretti. La raccolta ha fruttato 105 eurini.


Il primo concreto passo verso il multiverso è compiuto.
E adesso tutto il resto.








15.5.13

DIABOLIK - VISTO DAI BAMBINI (aggiornato)





L’esigenza di esprimersi attraverso il disegno è cosa nota sin dall’alba dei tempi.
Per dare forma a un’idea, per ascolto grafico del sé, per puro diletto contemplativo e descrittivo del mondo visibile e invisibile.
Attraverso un’educazione artistica alla e della vita abbiamo la possibilità di crescere, formarci, conformarci in modo libero e cosciente.
Tutti, nessuno escluso, possediamo un linguaggio grafico espressivo, più o meno efficace, con cui fare i conti e di cui siamo responsabili. Il “demone” della creatività non va sottovalutato, anzi, sin dalle sue prime manifestazioni va riconosciuto, indagato, codificato ed accompagnato a giusta maturazione.
Con questo senso di responsabilità creativa e visione intellettuale abbiamo affrontato il corso PULCINI (8/13 anni) della nostra Academy, dedicando l’intero anno di lavoro a un’icona del fumetto nazionale: DIABOLIK.

Vi chiederete supiti: “Ma come, Diabolik per un corso di fumetto per bambini…? Un criminale assassino senza scrupoli…?!?”.

Quando i fanciulli giocano alla guerra, ai mostri, ai combattimenti, è bene sapere che si tratta del modo bimbo di affrontare ed esorcizzare, attraverso la simulazione, la paura e le emozioni negative che accompagnano ogni esistenza. In tutto ciò non vi è nulla di sconveniente, anzi… è fondamentale per prendere confidenza con l’inevitabile lato oscuro e antagonista che vive in noi e negli altri. Una misurata autoeducazione, auspicabile e necessaria,  per una crescita sana e vigorosa.
La visione autocompiaciuta che preferisce bambini immobili, anestetizzati dal rassicurante consumismo globalizzato in un mondo scevro di mistero e diversità, produrrà ottusità irreversibile ed un inevitabile abuso del proibito appena l’età lo renderà possibile. Una lotta senza fine.
Nella nostra didattica la figura dell’antieroe e del suo codice morale e d’azione, ha funzione educativa, narrativa e creativa.
L’entusiasmo e la naturale fascinazione che provoca il criminale sempre vincente con lo sguardo glaciale e mezzi tecnologici all’avanguardia, ha fatto il resto.

Insomma, senza tirarla troppo per le lunghe...


Genoa Comics Academy ha il piacere di presentare la mostra
DIABOLIK - VISTO DAI BAMBINI
ospitata a Genova da Camera di Commercio in via Garibaldi n°4, nella sala della Corte
dal 6 al 20 Giugno 2013 nell'ambito delle "3 Settimane alla Fiera della Maddalena". 
Orari di visita dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 18.00
Sabato dalle 15.00 alle 18.00
Domenica chiuso
Ingresso libero


°

La classe Pulcini 2, composta da bambini dagli 8 ai 13 anni, ha prodotto sotto la guida del sottoscritto, durante l'anno accademico 2012-13, tutto il materiale originale che sarà esposto nella mostra e che in buona parte sarà stampato su un piccolo catalogo in fornato A5 con introduzione di Mario Gomboli, direttore responsabile dell'Astorina S.r.l.

Vista l'esigua quantità di cataloghi cartacei che saranno prodotti, PER TUTTI QUELLI CHE NON POTRANNO VENIRE ALLA MOSTRA SARA' DISPONIBILE IL PDF GRATUITO E SCARICABILE DAL NUOVO SITO DELLA SCUOLA... in via di costruzione.

E per premiare gli umani di buona volontà digitale, il catalogo ON LINE a differenza di quello cartaceo conterrà BEN 12 PAGINE IN PIU'...!!!


°

Questi in sintesi i 6 CAPITOLI in cui è suddivisa la mostra (e il catalogo):

CAPITOLO 1 - RIFUGI SEGRETI  e  PERSONAGGI   
Cominciamo a prendere confidenza con i protagonisti del fumetto 
studiandone i volti e gli ambienti dove si muovono.

CAPITOLO 2 - NEI SECOLI DIABOLIKO

Immaginiamo che il re del terrore viva e si muova

in diverse epoche, su e giù per la storia.


CAPITOLO 3 - COLPI DA FAVOLA
Se Diabolik si trovasse nel mondo immaginario delle fiabe, 
quali oggetti preziosi potrebbe rubare...?

Riscriviamo insieme le favole 
popolari più famose...!

CAPITOLO 4 - KOPERTINE PAZZE

Lanciamo nuove sfide all’inafferrabile criminale

mettendolo contro i personaggi dei fumetti e dei cartoni animati
disegnando Kopertine pazze per un giornalino del futuro.

CAPITOLO 5 - DIABOLIK QUIZ
Rebus, labirinti e varietà...!
Inventiamo l’enigmistica a tematica diabolika, ispirata 
alle pagine d’appendice dei Diabolik anni '70.

CAPITOLO 6 - COLPI ALLA GENOVESE
6 colpi rapidi ambientati a Genova.
I nostri diabolici pulcini non avranno pietà per nessuno,
neanche per la loro città...!



Questa la copertina ad opera di Giuseppe Palumbo e il logo di Araikè (13 anni)...




... e il retrocopertina ad opera di Xavier (7 anni) ed Edoardo (11 anni).
Qualcuno tra gli appassionati riconosce la diabolika retrocopertina a cui ci siamo ispirati...?




Gli appuntamenti aperti al pubblico di grandi e piccini:

Giovedì 6 Giugno in via Garibaldi, sala della Corte alle 14.30
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA 

In Piazza Cernaia alle 17.30
presentazione del libro Le Regine del Terrore di e con Davide Barzi .

Sempre in Piazza Cernaia dalle 17.00
laboratorio di fumetto per i più piccoli, 
in collaborazione con il Centro Sociale per l’infanzia e l’adolescenza “Il Formicaio”.

°

Ed ora, attraverso il colophon del catalogo, vi presentiamo ufficialmente e con orgoglio 
I Diabolici Pulcini della Genoa Comics Academy.
Segue qualche foto scattata in aula.




Matteo e Laca controllano le pagine del catalogo prima della messa in stampa.



Araikè si aggiunge all'editing finale...



e poi ispirato riprende a disegnare.



Subito dopo Giorgio e Laca mettono a punto un nuovo colpo



... e anche Andrea si aggiunge allo studio.




Cosa dite amici, venite a trovarci...???


°

GENOA COMICS ACADEMY
Centro Sivori Polivalente salita Santa Caterina 12R – 16124 Genova  
Tel. 010 8680658 Mail info@genoacomicsacademy.it
www.genoacomicsacademy.it 
Facebook - Genoa Comics Academy


Con il patrocinio di 
Comune di Genova, Municipio I Genova Centro Est e Camera di Commercio di Genova 
e con il contributo di Confesercenti e Consorzio CIV Maddalena.





3.2.13

E SE DOMANI




Gli scoreggioni tronfi pensassero agli altri più che a lenire il proprio vuoto interiore...?
Il cinema tornasse ad essere cultura di genere e non merda griffata alla romana...?
Gli ingiusti restituissero giustizia ai torti e alle omissioni fatte per solitudine e vendetta...?
Il fumetto per bambini rinascesse d'improvviso con editori capaci di produrre anzichè solo tradurre...?
Gli svogliati dispensassero vigoria...?
I ricchi annoiati si divertissero con cose utili, povere e allegre...?
Il calcio si ridimensionasse ad hobby seguito da una minoranza e che soprattutto non rompa i coglioni come una processione coi megafoni...?
I giornalisti evitassero di leccare il culo...?
Il sig. Papa© migrasse per sempre in Equador con la sua cricca di stregoni cosplayer...?
La casta politica morisse una volta per tutte all'improvviso, come successe in Polonia...?
L'ignoranza torni ad essere silente e a capo chino (una nazione pressochè muta e coi tacchi lindi...!!!)...?
I finocchi si possano sposare senza nessuna restrizione e disprezzo popolare...?
I padroni di cani raccogliessero le merde dei loro animali...?
I genitori non riversassero i loro traumi mai superati sui figli e sui nipoti...?
La città di Genova dichiari finalmente la propria morte clinica e inettitudine culturale...?
I teatranti scarsi e pomposi si buttassero giù dalla torre...?
Gli infami fossero presi a sputi in piazza...?
Gli intellettuali ripartissero da zero per farsi capire dal popolo...?
Fosse introdotta l'ora di ETICA a scuola al posto di quelle immani cazzate religiose basate sulla superstizione e la credulità popolare...?
I pedofili fossero evirati senza se e senza ma...?
I preti si facessero una bella padellata di cazzi loro che di famiglia non sanno una sega poichè la famiglia è vita e loro adorano i morti (e i culi, anche di bimbi)...?
I liceali cercassero la cultura nel passato apprezzando il piacere della ricerca e della meraviglia...?
I vecchi trasmettessero valori reali e non velenoso disprezzo per chi ha passo più svelto e agile...?
La polizia cinofila andasse ad annusare nei posti giusti anzichè rompere i coglioni a 4 ragazzini di 16 anni che si fanno le cannette...?
Gli sbirri fossero al sevizio del cittadino...?
I condòmini avessero normale rispetto per le scale del palazzo e non rubassero i tappetini delle porte e i passeggini dal sottoscala...?
Gli Equadoriani pisciassero a casa loro, nelle numerose bottiglie di birra svuotate o negli appositi vespasiani...?
I negri con i libri e le collanine andassero via per sempre dall'entrata delle librerie...?
I suonatori di bonghi non dotati smettessero di usare le mani...?
Il giornale di strada Lotta Comunista fallisse...?
Gli operatori telefonici si adeguassero alle tariffe europee...?
Lo Stato non fosse a base mafiosa...?
Gli inetti faccessero un passo indietro smettendo di far finta d'esser capaci...?
Gli assenti non si appropriassero del lavoro che è costato passione e fatica ad altri...?
I ladri e gli omertosi mercanti di tavole originali restituissero il maltolto agli autori...?
I collusi dei ladri e degli omertosi mercanti si adoperassero per facilitare ritrovamenti e riconsegne...?
Gli imprenditori vedessero nel cliente una risorsa e non un pollo...?
L'insegnante vedesse nell'allievo il suo futuro...?
Gli elettori non fossero costretti a votare Grillo per levarsi di culo qualche centinaio di parassiti...?
Gli elettori non fossero costretti ad annullare la scheda disegnando grossi cazzi e rosari di bestemmioni olimpionici per evitare di votare Grillo...?
Le cose dette vengano poi fatte...?
Si dia aria alla bocca solo per respirare...?


Eh, si, non mi va bene proprio niente, che palloso eh...?
E' che qui s'ha come la sensazione di baciare Biancaneve senza esser il principe azzurro.
Che il principe azzurro non esiste.
E non dite che non vi avevo avvertito...

31.1.13

SACRE RISCRITTURE A FUMETTI




Una delle discipline olimpiche più in voga negli ultimi decenni è la riscrittura della storia, dei fatti, delle verità.
Così diffusa ed efficace che oramai si applica a tutti i livelli, dalle riscritture di stato, di religione, di provincia e di paese, omettendo collaborazioni, fonti scomode e "diversamente utili".
Certo, qui nell'ex-belpaese ha assunto proporzioni monolitiche ma... non ce ne stupiamo.
Non per niente si dimostra ancora e sempre, agli occhi del pianeta pensante, d'esser culla della cultura, a tutti i livelli.
Una cultura d'offesa e del primeggiar scortese che buona e giusta influenza ha sulle masse popolari.
Masse indotte, assuefatte al bisogno e alla preoccupazione di aver idoli da ammirare e da cui trarre beneficio (anche economico), da proteggere coll'arme e coi denti e a cui dar sempre ragione.
Una strategia sull'inconscio collettivo costruita a tavolino dagli anni '60 (il boom economico) i cui risultati si sono cominciati a intraveder già negli anni '80.
La pigrizia popolare dell'italiano medio(cre) che, adulato da concetti e oggetti per non ragionare, non ricerca più fonti, non indaga sulle verità, prende per buono quel che trova arrivando a desiderare e acquistare un cibo mentis già masticato e digerito dalla prima rivista da cesso che si ritrova tra le mani o tra i pixel dello schermo TV/PC.

Ma si, ma si...
è la solita parabola fantapolitica del menga, ma...
Lo vorrei ricordare e sottolineare ancora.
Ossessivamente impenitente combattente.
Un atto romantico e rivoluzionario.
Perchè non si può continuare a far finta di niente...

Purtroppo per i vecchi scorreggioni in cerca dell'ennesima ostentazione celebrativa personale con cui ipernutrire ego e portafogli, si ostina ad esistere una piccolissima resistenza di personcine a modino, ancora poco organizzata a causa di un'ancestrale pigrizia ma agguerrita e letale in caso di brusco risveglio, un piccolo club di amanti della verità da sempre vigile seppure in quiete, che d'ora in poi farà scudo, anche con maniere forti, cercando laddove sia concesso, di correggere eventuali sbavature, omissioni, infamate di ogni entità o enormi rumorose cazzate di fatto e di concetto che tanto piacciono agli interessati e ai collusi.
E dunque che succede...?
Che i sepolcri imbiancati di alcune zone del fumetto italiano, intravista all'orizzonte l'ombra dell'oscura signora e del nuovo che avanza, si stanno riunendo NON per espiare le proprie colpe di tutta una vita, bensì per studiare nuove strategie di offesa, allevando nuovi giovini infami affascinati dal lato oscuro, per risuonare sul lungo termine, per un attacco definitivo e soffocare l'urlo della libertà, della bellezza e della verità una volta per tutte.
Ci tocca quindi (e volentieri) di allargarci anche a noi, di stringer nuove ed efficaci alleanze per arginare e al meglio fronteggiare i nuovi orizzonti del male.
Prepariamo fatti nuovi e l'eventuale filo spinato.

15.12.12

NAZI ONE




Certo che la nazione è stanca davvero.
Allo stremo.
Un punto interrogativo al minuto.
Mondi paralleli come le terre numerate dei fumetti di supereroi convivono forzatamente sulla crosta terrestre. E sulla penisola dei bagonghi.
Parole come rospi e serpenti dalla bocca di tutti, me compreso.
Ma quel che posso dire io, non ha il peso di chi muove fili in generale.
Fili grossi, fili piccoli, filamenti che siano.
E nuovi ciucci glamour da succhiare e tenere al collo per fumatori trendy o privi di palle e volontà.
Gente privata delle palle e della volontà che s'abbandona al nulla di una sigaretta elettronica vivendola come un peccato, quasi a nasconderne il gesto nel ciucciare il tubicino, con convulsa vergogna come tradizione cattolica© impone.

Quindi ultimamente, vuoi anche che mi son rotto di molto i coglioni di quest'aria fessa, preferisco tenere un basso profilo in netta antitesi "al profluvio di scoreggie che già profuma l'aria (cit.)".
Un profluvio di scoreggie che dal fumettomondo si sposta sui palchi musicali, dai ricevimenti alle gallerie d'Arte, dai teatri ai parlamenti, dalle strade alle case, dal cucchiaio alla città (questa chiosa la capiamo in tre ma vi aiuto. Bauhaus...?).

E nell'intimità delle nostre stanze bastano oramai una manciata di frasi scritte con getto sincero su un social o similia per scatenare ira (e invidia dell'altrui anarchia di vita e d'espressione) in ogni dove, a seconda della percezione dell'interlocutore col culo stretto e più o meno stressato.
Interlocutore che può essere anche un conoscente, non per forza un estraneo a cui si parla via mail.
E bella fregatura anche le mail.
Ma stiamo allegri.

L'Italia è una repubblica di matrice mafiosa.
Mafioso è lo stato e mafiosi i partiti con tutte le diramazioni del caso.
E tutti gli allegri compagnucci della parrocchietta.
Lo ha quasi capito anche lo scemo del villaggio, seppur continui a preferirsi allineato per nulla rischiare.
Mafiosi, spesso e volentieri, sono i rapporti interpersonali fatti di aiuti a te, aiuti a me, non ti sputtano a te, non mi sputtani a me. Tutti contenti e ci piace così.
Che poi, girato l'angolo, spenta la luce, chiusa la porta, non gliene frega più un cazzo a nessuno.
Come maestra politica Italia insegna.
Si, una bella sega.
Dove sta la verità?

Dietro ad ogni interpretazione ella vive e difficilmente s'accorda.
Perchè l'aria ha odore di convenienza e favore (da ricambiare prima o poi, come i regali di Natale) a meno che l'istintiva percezione amichevole che si ha con pochissime anime affini sollevi dal senso di colpa latente che ci hanno inculcato fin dalla tenera età i cari timorati genitori e il sistema cattolico fascista di cui tanto va fiero il bravo cittadino.
Inocula il mio germe borghese.
No grazie, semmai ripasso.

E poi un gran scaricare barili in ogni dove, sport nazionale in cui l'italiano eccelle anche a giro pel mondo. Furbetto mirabilmente sdoganato dalla storia degli ultimi trent'anni e sapiente collezionista di figure di merda davanti al normale senso civile delle nazioni in cui si reca in visita.

I danni culturali sono incalcolabili, così enormi dall'essere obliati in toto per evitar sbattimenti.
Meglio continuare a foraggiare la giusta merdosità che tanta sicurezza continua a garantire al popolino che produce, consuma, crepa.
Calcio, culi e cazzate.
Soldi, sesso e successo.
Son banalità talmente disarmanti che ribadirle mi par cretino.
Eppure...

Lo scollamento tra generazioni è conclamato.
Gli anziani genitori, terrorizzati dalla mancanza di un Padre Pio© (che brilli più che altro sulla carta da culo delle infami ributtanti riviste di gossip e cultura da sala d'aspetto di medici e parrucchiere) in carne ed ossa che possa confortarli con pezzuole inumidite di sputo taumaturgico, con vincite milionarie alla Lotteria e alle Slot da tabaccheria, angosciati da indecifrabili pagine economiche intonate dall'amichevole apparecchio televisivo, sono definitivamente schierati in formazione difensiva e vomitano mortifera inerzia sui figli e sui nipoti, putroppo ancora vivi, vispi e proiettati ostinatamente verso un futuro del fare cose.

La gerontocrazia non ha pietà e ragiona con la morte a braccetto.
Anche quest'anno l'Italia è il paese più vecchio di tutta l'Europa.
Anche quest'anno la Liguria è la regione con più vecchi d'Italia e con un'età media di 48 anni.
E la mia generazione è stata cancellata, non pervenuta.
I ventenni invece gli servono temporaneamente per riempire le pagine della militanza e della dissidenza studentesca, per l'opinione pubblica.
Come possono dei vegliardi arraffoni over 60 suscitare in me (e in chiunque altro italiano razionalista sotto i 45 anni) un sereno sentimento di fiducia e legiferare pro futuro nazionale...?
Perchè devo morire costretto da un'anestetica sospensione quotidiana in una città che somiglia a una latrina a cielo aperto, con servizi inesistenti, costo della vita tra i più alti del paese e dove è diventato difficilissimo anche spostarsi con i mezzi pubblici...?
Come posso guardare il mio figliolo e proiettare su di lui l'indotto inerte immobilismo nazionale...?
Con quale etica e coraggio di padre...?

Ok, basta così.
Mi organizzo.
Si cominci il 2013.