6.4.11

VANESIO FORUM



Era il 1999, o il '98, non ricordo benissimo.
Partecipai ad una puntata di Forum, noto programma d'intrattenimento per casalinghe e pensionati, come parte lesa in un finto processo presieduto da buonanima Santi Licheri.
Ma andiamo per ordine.

Seppi da semplici conoscenti che c'erano dei provini pel suddetto programma, in un hotel del centro di Genova.
Squattrinato com'ero e sapendo che le partecipazioni erano pagate, mi recai al casting con il giusto entusiasmo, la camicia lisergica anni '70 (quella che poi usai anche in trasmissione) ed i miei bei baffoni alla Vallanzasca.
Dopo alcuni convenevoli di rito e domandine tipo compilazione di cilostilato, mi chiesero se mi garbasse fare una puntata su una questione di eredità. Io, ovviamente, accetto di buon grado e dopo alcuni giorni mi recai negli studi di Roma per registrare la puntata.
Si, perchè le puntate si registravano.
Di filata, a tre la volta in una giornata e la mia andava in onda in differita di mezz'ora rispetto al palinsesto della giornata.

Ma torniamo all'arrivo.
Mi presentano colui che sarebbe stato mio cugino, un simpatico signore della regione Lazio tutto spumeggiante e piacione.
L'addetto al nostro caso (uno degli autori?), ci portò in uno stanzino e ci spiegò la fazenda, fissando i vari punti del discorso su un canovaccio processuale da seguire durante la recita.
Canovaccio che sarebbe servito da "gobbo" dietro alle telecamere, scritto su fogli 50X70, da tenere in considerazione durante lo show per non perdere il filo del discorso, ove si leggevano i punti salienti della litigata concordata col mio nuovo cugino.

Ci lasciarono poi da soli a provare il teatrino legale per una mezzoretta abbondante, pranzo alla mensa aziendale, firma del contratto che prevedeva di non comparire in altri programmi televisivi per almeno sei mesi (si, perchè la gente con le comparsate tv ci si costruisce una carriera), entrata del pubblico (pagato 50milalire al giorno) e via con la diretta (differita).



Il giudice Santi Licheri, oggi passato a miglior vita, era un omino piccolissimo che mi ricordava Yoda di Guerre Stellari.
Con quelle minuscole manine che uscivano dalle larghe maniche nere tipo Cucciolo di Biancaneve.



C'era il figurante Pasquale vestito da garante dell'ordine, quello che somigliava e parlava come La Russa ma senza baffi, spocchioso e sbruffoncello (che scopro solo oggi defunto nel 2008).



C'era quel gran pezzo di giumenta della Paola Perego, un bel patatone d'alto livello senza ombra di dubbio.



C'era una mortadella grossa come un vagone di treno per lo sponsor di metà programma.

Alla fine della storia tutto andò come da copione, con un pubblico di mummie in sala che diceva boiate e la celebrazione di questo finto, effimero, superfluo, superficiale intrattenimento popolare vergognoso e triste.

Ma non temete, prima o poi, con l'aiuto di un amico rubycondo e giovinotto, metterò sul tubo l'intera puntata, che conservo su una vecchia VHS.
Non vi priverò del gusto di ridermi in faccia la prima volta che ci vediamo.

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