7.5.10

PASSATO, PRESENTE, FUTURO...


Il necessario recupero dei grandi autori del fumetto non è immune da tremenda, banale malinconia del passato.
Storie e pagine che galleggiano in uno stato insensato di emarginazione culturale, che mi ostino a voler rileggere.
Tengo i piedi per terra, crollano i castelli in aria, sono nel 2010. Quell’epoca non esiste più, è passata, come una lente sporca e sfocata, come guardare da un cannocchiale al rovescio, non posso toccarla, la macchina del tempo è settata su rotta futuro, irreversibile. Allora ricordo: nobile magnifica nostalgia di nevrosi squilibrate, beate sobrie miserie di consapevoli umanissime solitudini, che parificate all’oggi sono nitida norma esistenziale nel sempreverde Belpaese di Bengodi… nello stivale dei disperati. E come se ancora non bastasse, il tempo non ha pietà, mi dirada i capelli.
L’umano moderno ha la memoria riscrivibile, in continuo aggiornamento. La memoria storica è custodita dai vecchi, che in tempi naturali appassiscono e si dissolvono nell’eternità, questo è un problema. Mantenere esatta la verità, esserne i guardiani, è una missione, un dovere civile. Da chi di dovere non lo pretendo più da svariati decenni, ognuno “democraticamente” impegnato ad aggiornare e convincere gli altri con la propria, opinabile, versione dei fatti. Le profezie fantascientifiche e fantapolitiche sono, oggi, realtà. Spesso leggo o ascolto incredulo le parole di (sopravvalutati) colleghi che declamano secondo i propri comodi (e dei loro amichetti) per esigenze economiche? Solitudine? Anomia? Credibili e ufficiali grazie ad un ereditato sistema di amplificazione nazionale: mostre, giornali, cataloghi.
Molti “bevono” le loro proposte e le trovano dissetanti, altri che “sanno” fanno finta di niente, ma far finta di niente non va bene, il silenzio assenso è una vergogna. La memoria è un amore sfuggente (amor proprio?): ci sono i monogami e i poligami, quelli più giovani e plasmabili li chiameremo Origami. La mente collettiva è una fiera campionaria, ogni stand propone la sua visione, vero o falso non è importante per chi vende, di frequente neanche per chi acquista.
Cercare verità costa fatica, molto più semplice arrivare allo scaffale più basso che prendere la scala.

1 commento:

  1. allora sono proprio vecchio.. rileggo all'infinito.. ho 9m. di libreria a fumetti.. Ultimamente stò rileggendo ComicArt dal numero 1.. è c'è veramente da piangere :(
    La qualità è persa per sempre. Dopo Pazienza il nulla -a parte Laca regalatomi dalla Raffa che conservo gelosamente :P
    --
    Ps.passa a trovarci che i fumetti IO li ho..

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