13.4.10

CANIS LUPUS


Oggi, cari lettori, parliamo di lupi..!
Perchè?
Perchè il lupo è una bestia che vale la pena di conoscere... e poi, suvvia, un po' di cultura..!

La storia del lupo racconta di una specie con eccezionali capacità di adattamento alle più diverse condizioni ambientali, dalle gelide steppe siberiane alle torride estati indiane, il nostro possiede gli attributi per sopravvivere al meglio. Il suo territorio varia da poche decine di metri a migliaia di chilometri quadrati in funzione delle disponibilità alimentari. Preferisce le grandi prede ma alla bisogna sfrutta ciò che trova e si accontenta... roditori o vegetali che siano, tanto che il branco si dimensiona e compone a seconda della quantità e qualità delle prede. Animale quindi assai flessibile sul piano ecologico e del comportamento: intelligente, resistente, autosufficiente, protettivo verso la famiglia, curioso ma prudente, apprende e tramanda informazioni, difende il territorio, caccia in gruppo secondo complesse strategie... insomma, come e meglio di un certo Homo Sapiens di nostra conoscenza. Quelli che vivono in solitario sono numerosi, in genere di due tipologie: vecchi lupi detronizzati dal loro rango nella gerarchia del branco e giovani che hanno lasciato la famiglia.
Perchè questo cappello introduttivo sulla biologia lupesca? Per dimensionarlo in concreta misura come umanissima bestia, pari merito e oltremodo affine a tutti noi.
E dopo più di ottant'anni (non si rivedeva dal 1920) il lupo torna a popolare i nostri boschi..!
Trattasi di piccoli branchi a conduzione familiare, formati da coppie con cuccioli per la mancanza in Italia di prede. Liguria e Piemonte, a seguito di un decennale monitoraggio del fenomeno nei rispettivi territori, hanno firmato nel gennaio 2009 in'intesa con obbiettivo di tutela della specie per renderla più compatibile e sostenibile (leggasi in relazione ad agricoltura e allevamento montano), le aree di presenza sono tre: la parte Imperiese delle Alpi Liguri, le zone montane del Genovesato e dell'alto Spezzino. La posizione geografica ligure mette però in connessione le Alpi con gli Appennini, permettendo ai lupi movimenti ben più estesi, ed ecco infatti comprovati avvistamenti nell'Appennino Tosco Emiliano fino a quindici chilometri da Bologna. Non manca all'appello nemmeno una tentata suggestione collettiva ad opera di un ex sindaco ricandidante (dopo la bellezza di cinque legislature, il lupo perde il pelo ma non il vizio... di raccontar puttanate agli elettori) in un minuscolo comune piemontese di duecento anime. L'umano in questione promette di eliminare i lupi dalla Val Borbera nonostante gli esemplari censiti ufficialmente siano appena quattro..! Una campagna elettorale basata sull'ancestrale paura degli ululati notturni che scandiscono l'eterna quiete del borgo silente. Ma torniamo alle cose serie...
Già Francia e Svizzera firmarono anni addietro un accordo di cooperazione internazionale per la salvaguardia del lupo nelle Alpi, la Direttiva Habitat dell'Unione Europea protegge il lupo in quanto animale di “prioritario interesse comunitario” e la Convenzione di Berna lo ha inserito tra le specie in via d'estinzione.

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