12.2.10

LA FAVOLA DI S. VALENTINO



Ladies and Gentleman, per tutti gli innamorati...
la vera storia degli Aristogatti..!


GLI ARISTòCRATI


Era il dolce meriggio di un giorno che sembrava eguale a tanti altri. Madame Analaide stava rincasando dal consueto giro di shopping forsennato, attraverso la città. Fra poco, come da abitudine, avrebbe bevuto il solito thè nel salotto del suo palazzo, accompagnato da un’abbondante pepata di cozze alla parmigiana e puntuale come una multa sbagliata ecco arrivare uno dei suoi tanti amanti, l’avvocato commercialista notaio Egr. Dott. Avv. Comm. Not. Teresio Poggio Bustazzi.
La babbiona miliardaria gli annuncia con letizia di voler lasciare il suo enorme patrimonio ai suoi 4 gattini, per averle confortato la solitudine infrasettimanale.
Il maggiordomo Pasolond, origliando il fatto, ne è giustamente risentito.
Pasolond, in fondo buono, invece di assassinare i felini, li porta a perdere nel bosco, restituendoli alla vita selvatica.
I mici, anziché maturare naturale gratitudine per la ritrovata libertà, cadono vittime delle argute macchinazioni di un randagio poco di buono, cacciatore di doti, chiamato Sboromeo; che si finge innamorato della mamma Dufessa per introdursi nella sua cava patrizia.
Per raggiungere il bieco scopo, coinvolge e stordisce l’intera famiglia con la dissoluta vita delle mansarde bohemiénne, in un’orgia estatica di alcool, sesso e stupefacenti.
Dufessa però rinuncerà al neonato e avventuroso amore per la vita agiata, con gran rammarico della romantica pargola e degli idealisti gattini anarchici.
Così, la mattina dopo, il vile marrano finge cristiana felinità e comprensione maxima, e li riconduce all’elegante dimora.
Il maggiordomo, basito e interrotto nella nobile degustazione di un ottimo brandy e un buon toscano, si rende conto che abbisogna di un nuovo piano per eliminarli.
Colto da infernale colpo di genio, li rinchiude nel pio sacco mensile di generi alimentari destinati al terzo mondo.
Ma il furbo Sboromeo vigilava nei paraggi e approfitta della ghiotta occasione per guadagnarsi la stima della malafelina…
Salvata in corner da una precaria esistenza da stracciona, Dufessa accetta di far entrare il fanfarone nel suo mondo di aristocratiche mollezze, con somma gioia della mummia babbiona, ancora ubriaca dalla notte prima.
Ancora una volta il male e la plutocrazia trionfano!
E vissero tutti dissoluti e potenti, nell’estremo diletto del peccato.


THE END

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