8.2.10

TOTUS TUUS


Da queste parti, siamo ipocritamente preoccupati, chi più chi meno, ad abortire l’istinto animale: la libera pornografia dell’anima allegra è schiacciata da una morale morbosa e penitente.
Lo Stato è sputtanato agli occhi del mondo, il Clero affila i crocifissi e uccide indisturbato da secoli, menti et corpi. Giordano Bruno scrisse: “La verità è avanti tutte le cose, è con tutte le cose, è dopo tutte le cose; è sopra tutto, con tutto, dopo tutto”. Torturato per anni, bruciato vivo e tanti saluti.
La storia non ci ha insegnato una fava, è evidente.
Poi c’è il vizio malsano di tener conto delle parol(acce) dei religiosi in politica. L’economia tricolore si basa in larga percentuale sugli investimenti vaticani, siamo un popolo alla pecorina, senza usare vaselina. Se la Santa Sede si trasferisse in altro loco (Equador, Siberia, Antartide o un bel ritorno ad Avignone…) ci sarebbe il collasso economico ma una sicura rinascita culturale. E’evidente che della cultura non frega niente a nessuno.
Come si permettono uomini senza moglie né figli di parlare di famiglia? Di pace, se poi finanziano dittature e guerre? Di povertà, vivendo nell’opulenza? E poi mandare al rogo gay et pedofili, unico argomento che pare conoscano benino? Mistero della fede.
Ma la chiesa è indispensabile proprio per questo. Inossidabile morale totalitaria che supplisce la nullafacenza del governante di turno, indicando al gregge celebralmente mummificato la direzione morale (!!!) e la protezione necessaria et agognata in cambio di lasciti ed altre finezze...
Facile dedurre come mai siamo gli ultimi in Europa sulle terapie contro il dolore.
Questi signori predicano il paradiso della sofferenza, l’espiazione dei peccati attraverso il sacrificio, la manifestazione e il perdono di Dio previa mortificazione della carne. Che andassero a raccontarlo ai bambini (e ai genitori) che muoiono agonizzando negli ospedali della penisola.
Dicevamo, letali utopie come utopico è l’intento democratico dal momento in cui fissa regole indiscutibili (e smette di essere tale). Dice il mio amico Hobert Kaller che è come quando vai a suonare, prima devi accordare lo strumento.
Dopo l’esibizione sei calato di tono, sei scordato.
Per ricominciare il concerto occorre riaccordarsi, rinnovare la democrazia…
Ahimè, dico io, vi sono in natura svariate tipologie di accordatura e pochissimi possiedono l’orecchio assoluto per fare da soli ma c’è chi se ne impippa e suona stonato, d’altronde anche quello è un modus democratico.
L’uomo moderno abbisogna di uno spazio ove far risuonare il desiderio interiore e chi possiede il giardino più confortante lo convince e lo possiede. Certo, se la luna fosse una grossa sveglia potrebbe ridestare le coscienze a tutto il globo, ma ella serve i romantici, i clandestini, i pazzi e gli assassini.

Andate in pace.

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